Homebrewing: birra fatta in casa con kit

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Birra fatta in casa con kit

Cos’è l’homebrewing?

Se si è veri appassionati di birra è impossibile che non si sia mai sentito il termine homebrewing, perché in caso contrario si sta per fare una delle scoperte più interessanti degli ultimi tempi e per trovare forse una nuova passione o un nuovo hobby da coltivare. Stare chiusi in casa ed essere impossibilitati ad uscire spesso, infatti, può impedire di offrire quella fantastica birra ad un amico o di andare nel pub di fiducia per assaggiare la nostra preferita. Con l’homebrewing questo non sarà più un problema, perché la birra si può preparare direttamente e comodamente a casa propria. La parola homebrewing, infatti, è l’inglesismo che indica la birrificazione domestica o casalinga, totalmente legale perché sancita dall’articolo 34 del decreto legislativo del 26 ottobre 1995 che afferma che è possibile produrre birra in casa purché essa non diventi oggetto di vendita e entro una certa quantità.

Come preparare birra fatta in casa?

Visto che la birrificazione è un processo tutt’altro che semplice, solitamente sono in commercio alcuni kit contenenti tutta l’attrezzatura necessaria (altrimenti comunque reperibile singolarmente). Gli ingredienti che naturalmente non bisogna dimenticare sono malto d’orzo, luppolo, zucchero e acqua. L’attrezzatura accennata, invece, si compone di un fermentatore, un gorgogliatore, un densimetro, una tappatrice, una sostanza sanificatrice e un mestolo. Ognuno di questi componenti ha la sua struttura correlata alla sua funzione, in particolare: il gorgogliatore funge da scarico di gas che si formano durante la fermentazione e infatti si trova proprio al di sopra del fermentatore, quest’ultimo (da 28 o 32 litri) è un vero e proprio contenitore con un coperchio forato in alto e un rubinetto in basso per permettere l’inserimento e poi l’estrazione del prodotto dopo la fermentazione, il mestolo è fondamentale per ossigenare bene il mosto mescolando dopo averlo inserito, il densimetro si usa per calcolare il grado alcolico raggiunto dalla fermentazione e infine la tappatrice serve per il processo finale di imbottigliamento.

Varie procedure di Homebrewing

La birra in casa si può naturalmente fare tramite diverse procedure, che variano a seconda dei materiali di partenza: si possono utilizzare i kit presenti in commercio, si può scegliere la procedura estratto+grani (E+G), oppure quella all grain (AG). La più semplice e più utilizzata, soprattutto dai principianti, è naturalmente la prima in quanto i kit sono composti da una lattina di estratto di malto già luppolato ed una bustina di lievito secco. La seconda procedura citata, invece, prevede l’utilizzo di estratto di malto non luppolato, luppolo, e grani speciali, scelti personalmente da chi effettua la fermentazione in quantità e tipologia proprio per avere dei risultati personalizzati. Infine, con il procedimento all grain, l’estratto di malto viene completamente sostituito da grani.

Come fare la birra fatta in casa con kit

Una volta scelta l’opzione kit, nonostante sia la più semplice delle tre, è bene procedere comunque con cautela e attenzione attraverso tutte le fasi di preparazione affinchè il risultato soddisfi le aspettative. Vediamo le varie fasi di produzione della birra fatta in casa con kit.

  1. Come prima cosa, è opportuno sanificare tutta l’attrezzatura che si andrà ad utilizzare con la sostanza presente all’interno del kit (solitamente formata da acqua e candeggina, metabisolfito di potassio o sodio carbonato perossidrato).
  2. Una volta pulito il tutto, si riscalda a bagnomaria per 10 minuti la lattina chiusa.
  3. Si inserisce la lattina di estratto di malto (accompagnato da zucchero o miele) all’interno del fermentatore: le quantità sono solitamente suggerite da tabelle fornite in dotazione col kit, che forniscono anche i dettagli per arrivare ad ottenere la gradazione alcolica finale che si desidera.
  4. Si aggiunge prima acqua calda e poi altra acqua a temperatura ambiente mescolando sempre il tutto fino a raggiungere i litri necessari.
  5. Si aggiunge il lievito (facendo attenzione ad avere una temperatura compresa tra 20°C e 30°C), si agita energicamente con la paletta bucata per circa 1 minuto e si chiude il fermentatore posizionando il gorgogliatore (riempito di acqua) sul tappo.
  6. Una volta completata tutta questa procedura, si lascia fermentare tra 7 e 10 giorni ad una temperatura tra i 19 ed i 25 °C.
  7. La procedura può dirsi completata quando, misurando con il densimetro la densità del mosto, si ottengono due misurazioni identiche a distanza di 48 ore.
  8. Non resta, a questo punto, che imbottigliare la birra ottenuta, aggiungendo un’altra piccola quantità di zucchero: in questo modo la fermentazione continuerà e la birra sarà resa frizzante.
  9. Le bottiglie, così preparate, vengono lasciate per altre due settimane a circa 20 °C e infine per una terza settimana a temperatura inferiore (circa 10 °C).
  10. Finalmente il processo può dirsi finito: la birra fatta in casa è pronta per essere bevuta!

Ulteriori informazioni sull’homebrewing con kit

Naturalmente, trattandosi del metodo più semplice per realizzare la birra in casa, possono riscontrarsi delle limitazioni riguardo le tipologie di birre da poter preparare, a causa dei singoli ingredienti e anche sulle possibilità di azione sul prodotto finale. È per questo che solitamente si inizia con i kit per poi procedere con pratiche E+G, se non addirittura all grain, quando si hanno maggiori conoscenze di base. Nonostante le limitazioni e l’estrema facilità, però, la procedura di homebrewing con kit resta la migliore da utilizzare per produrre birre ad alto grado zuccherino, in quanto gli estratti riducono i tempi e evitano sprechi di efficienza utili per queste tipologie di preparazioni.